Qualche giorno fa il sempre più sorprendente governo dei furbettini è riuscito di nuovo a sbalordirci con un ennesimo dietro-front, stavolta sul nucleare. Appena il 15 marzo e nonostante l’onda emozionale del disastro giapponese, il Ministro Romani dichiarava: "Inimmaginabile tornare indietro su un percorso già attivato.” E’ passato solo un mese ed ecco il colpo di scena. Ritroviamo incredibilmente lo stesso Ministro affermare al Senato con fermezza: “Abbiamo rivisto l’impostazione sul nucleare data nel 2009 e rinviamo una decisione così importante a un chiarimento complessivo in sede europea”.
E’ l’ennesima prova che l’agenda politica del governo è condizionata dalle priorità personali di Berlusconi. E rispetto ai problemi che affliggono il nostro paese, tutto diventa negoziabile. Li abbiamo sentiti per settimane in televisione e ce ne ricordiamo. Gridavano, e sembrano addirittura sinceri: “Abbiamo assolutamente bisogno del nucleare ed è stato un errore madornale rinunciarvi; abbiamo bisogno di una piena autonomia energetica; gli alti costi energetici pesano sui bilanci delle nostre aziende; Fukushima è una centrale vecchia di 40 anni e qui da noi non possono esserci terremoti così forti”. Poi è bastato guardare qualche sondaggio sfavorevole; capire che al prossimo referendum il quorum sul nucleare sarebbe stato raggiunto e si sarebbe trascinato quello sul legittimo impedimento ed oplà, giravolta e si cambia musica: “troppo rischioso, è necessaria una pausa di riflessione, bisogna valutare tutti i rischi, è una questione che deve essere concertata“.
Alla fine i dubbi, che spero davvero assillino anche gli elettori di Destra, sono davvero tanti: avevamo davvero così urgente bisogno di un piano nucleare oppure si è trattato dell’ennesima clamorosa campagna di propaganda ? Hanno compreso adesso i rischi connessi all’opzione nucleare o ce li avevano tenuti nascosti ? E se per mesi ci hanno accusato di essere ignoranti e retrogradi forse oltre a questo repentino dietro-front meriteremmo anche qualche scusa ?
E poi la domanda più cattiva: ma insomma al di là delle intercettazioni, dei processi brevi, della riforma della giustizia, delle carriere separate, etc…questo governo ha una idea chiara di che cosa deve essere l’Italia di domani ? Quale modello di competitività per le nostre aziende ? Quali aspettative di sicurezza e stabilità economica per i nostri giovani e di conseguenza per le famiglie di domani ? Quali scuole ed università servono ai nostri figli; quale politica energetica ed ambientale; quale sanità ?
Sul nucleare ma soprattutto sulla politica energetica del nostro paese è tempo di una riflessione accorta e razionale. Siamo comunque contenti che il programma del governo si fermi. Speriamo soltanto che non riparta sotto mentite spoglie appena superato il pericolo referendaria e per questo rimarremo vigili.
Una cosa è però sicura. Ai referendum ci saremo ed in tanti. Soprattutto per dare un segnale forte. Vogliamo un altro governo ed un’altra Italia.
Non possiamo permetterci di affrontare la tempesta che si profila innanzi a noi con una nave già molto malandata e senza nessuno al timone.
Nessun commento:
Posta un commento