martedì 15 febbraio 2011

Divorzio a Bussero: un mese dopo.

Sabato scorso mi sono ritrovato a Cernusco sul Naviglio in una bella iniziativa delle Sinistre, tutte unite contro Berlusconi.
E’ stato davvero bello veder sventolare insieme tutte le bandiere della Sinistra. Tutti a condividere, superando finalmente ogni differenza e distinguo, la speranza comune di un governo e di un futuro diverso per la nostra Italia.
Ed è  triste dover osservare che un analogo tentativo unitario sarebbe stato assolutamente impossibile a Bussero. Qui da noi, infatti, si è prodotta una frattura così ampia che nemmeno si è riusciti a votare insieme una mozione sull’acqua come bene pubblico. E probabilmente non passerebbe neppure una mozione comune per celebrare il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.

Di fronte a questa amarezza non si può non ritornare con la memoria alla sera del Divorzio. E se i ricordi possono pian piano affievolirsi per fortuna sopraggiunge la tecnologia e l’iniziativa di tre giovani busseresi grazie ai quali quella seduta del Consiglio Comunale è ormai consegnata ai posteri ed è davvero diventata Storia.
E questo è davvero un gran bene. Tra qualche anno potremo ancora rivedere quelle immagini e sapremo chi avrà avuto ragione e chi torto e se davvero avremo guadagnato qualcosa dalla traumatica interruzione di una pluridecennale tradizione di buon governo.

Ancora “incazzato” mi ritrovo su “Youtube” per rivedere quella serata. Nella speranza di capire qualcosa in più e magari anche di farmene finalmente una ragione.
Quanta gente c’era quella sera in Sala Consiliare. Forse non se ne era mai vista così tanta. E mi rendo conto che le immagini non riescono tuttavia a riprodurre le tensioni e gli entusiasmi di quella platea.
Rivedo il capogruppo Zerbini del PD, proprio il partito per il quale ho sempre votato, e grazie al primo piano, è davvero evidente la sua espressione tesa e provata. Mi sembra di cogliere la dolorosa consapevolezza di trovarsi ad operare una forzatura contro una parte del partito e tanti elettori di sinistra. Ed infatti così conclude: “Quando un cittadino viene eletto poi nell’ambito dell’ esercizio delle funzioni all’interno del consiglio in cui è stato eletto ha tutta l’autonomia e il diritto-dovere di rispondere a ciò che lui ritiene sia meglio rispetto alle attese del paese”. Risentendo queste parole mi fanno ancora più male di quanto pur mi avevano rattristato quella sera. Riconosco che in fondo è una interpretazione assolutamente coerente e corretta dei principi fondanti delle moderne democrazie rappresentative ma tradotte in soldoni mi suona più o meno così: “con l’autorità che mi avete attribuito con il voto posso fare quello che a me sembra più giusto ed opportuno, e tale autorità ritornerà a voi solo a fine mandato, e solo allora avrete il diritto di premiarmi o di bocciarmi. Fino a quel momento il pallino è mio e ci faccio un po’ quel che voglio”. Assolutamente legittimo.…. ma non è  quello che vorrei sentire da un moderno partito democratico e di Sinistra. Non è nemmeno chiaro chi siano in questo caso gli elettori in virtù del cui verdetto si esercita questa autonoma autorità. Saranno i 2.117 che votarono la coalizione “Vivi Bussero” ? O forse i 143 che lo votarono personalmente ? Pur apprezzando la trasparenza di pensiero, nel ragionamento questo aspetto rimane oscuro e di sicuro rimane tradito il voto di almeno 389 cittadini che invece avevano sicuramente votato SpB ed in fondo anche quei voti erano stati determinanti a definire i rapporti di forza in Consiglio Comunale.

Segue l’atteso intervento di Scipione che appare invece determinato e convinto nell’affermare le ragioni della propria scelta. Sta sfruttando con grandissima abilità politica una opportunità inaspettata.  E’ il vero protagonista della serata e già mi appare candidarsi a ben più prestigiosi ruoli futuri. Si presenta come leader di una forza apartitica ed apolitica: “I voti di Progetto Bussero non sono voti di opinione, sono voti dati da cittadini ad altri cittadini.”. Sono voti cercati e guadagnati uno ad uno. E proprio con tutti quei 1400 elettori ci si è confrontati ancora per verificare l’opportunità o meno di procedere con la nuova alleanza. Rimango assolutamente estrefatto di fronte ad una tale straordinaria dimostrazione di efficienza politica ed elettorale. Ed in questa visione “mastelliana” della Politica Scipione, ci spiega che due sono gli elementi della buona amministrazione: le persone ed il programma, e tutto il resto è solo ideologia che inquina e corrompe. Mi domando che cosa effettivamente intenda per ideologia e se in quel grosso calderone finisca per mettere insieme anche quei valori e quegli ideali che hanno formato il nostro essere di Sinistra e con i quali siamo cresciuti.
Scipione probabilmente dimentica che nella realtà di ogni amministrazione pubblica, di ogni colore e ad ogni latitudine, la coperta delle risorse è sempre troppo disperatamente corta. Ed è assolutamente vero che in un mondo perfetto ed ideale una piscina o una pista ciclabile non hanno colore ideologico proprio perché disponiamo di risorse illimitate e non siamo costretti ad operare scelte. Nel mondo reale invece dobbiamo scegliere ogni giorno e purtroppo non si tratta sempre di scelte facili. Dobbiamo scegliere tra l’educazione dei nostri figli ed una efficiente viabilità, tra un bel momento di festeggiamento ed incontro cittadino e servizi alle aziende, tra lodevoli associazioni di volontariato, laico o confessionale, e la crescita e la cultura dei nostri giovani, tra l’aiuto ad anziani e meno abili ed il meritato diritto ad un tuffo rinfrescante nelle sempre più afose estati busseresi. Ed è proprio nel momento delle scelte che abbiamo bisogno dell’affidabile bussola di valori ed idee che ci portiamo dentro ed ai quali non siamo disposti a rinunciare.

Ed ecco il grande dubbio che mi assilla. Se davvero, e per il momento siamo ancora in tanti a volerlo credere, questa alleanza non nasce da meri opportunismi personali, allora non riesco a capire come possa sostenersi esclusivamente sulla condivisione di un programa politico tanto ambizioso ed oggettivamente difficile, se non impossibile da realizzare. Come possa durare senza un forte collante ideale. E non riesco davvero a capire la ferrea volontà di questa Amministrazione nel ricercare ed ottenere una rottura storica nella tradizione politica del nostro paese.

A differenza di altri non mi permetterei mai di etichettare come ideologia le idee ed il credo religioso di qualsiasi altra forza politica. Mi piace rivendicare esclusivamente una diversità ideale di cui, con tanti altri, sono orgoglioso. E per questo mi addolora rivedere le immagini di questo divorzio. E poi confrontarle idealmente con quelle delle bandiere della Sinistra unita di Cernusco.