martedì 30 novembre 2010

Un passato che non deve tornare

Ieri sera mi è capitato di vedere "La Prima Linea".
 



Nel freddo monologo iniziale così recita il terrorista Sergio Segio, interpretato dal sorprendentemente bravo Riccardo Scamarcio:
"Sono nato nel 1955 vicino a Sesto San Giovanni, la città delle fabbriche che allora veniva chiamata la Stalingrado d'Italia. Nel 1968 quando tutto cominciava a muoversi, avevo meno di 15 anni, non capivo molto di quello che succedeva però intuivo confusamente che era lì che volevo stare, fra i ragazzi che davanti alle fabbriche o in strada gridavano 'Lo stato borghese si abbatte, non si cambia'. Un anno dopo nel 1969 qualcuno decise che era il momento di dire basta alle occupazioni, agli scioperi e ai cortei. Misero una bomba in una banca di Milano, morirono 16 persone, 88 rimasero ferite.
Quelli di noi che ci capivano, i più grandi, dissero subito che la bomba era di Destra. Ma la mano che l'aveva armata era di Stato, roba sporca, roba di servizi segreti.
Sono cresciuto pensando che da un momento all'altro l'Italia avrebbe avuto un colpo di Stato, come in Grecia, come in Cile e che a quel punto ci avrebbero massacrato, anzi avevano già cominciato a farlo. Con le bombe fasciste sui treni, con la strage di Piazza della Loggia
Quando a metà degli anni 70 qualcuno di noi cominciò a dire che dovevamo smettere di subire, che dovevamo rispondere, molti pensarono ad una metafora, per altri invece non era soltanto un modo di dire, significava organizzarsi, passare dalle parole ai fatti, e come allora si diceva 'dalla Forza della Ragione alle Ragioni della Forza'. Io ero tra loro"
E stasera guardando i telegiornali mi sono ritrovato a ripensare ancora a queste parole ed ho provato paura.
Paura che ritorni un passato che pensavo dimenticato ed archiviato nei libri di storia.
Paura che una Politica debole lasci spazio allo scontro tra piazze e poteri forti.
Paura che i nostri figli, senza interlocutori e senza futuro, si abbandonino alla rabbia ed alla disperazione.
Paura della diabolica spirale della violenza che chiama violenza.

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