domenica 9 settembre 2012

Beppino

Beppino è uno di noi.

E come tutti noi voleva così tanto bene a sua figlia,
L’aveva vista nascere, l’aveva cullata, l’aveva abbracciata, l’aveva portata a letto, le aveva raccontato tante favole, le aveva accarezzato i capelli mentre dormiva e si era fermato a guardarla ascoltando il suo respiro.

Quante volte avevano giocato insieme; e quante volte gli aveva corretto i compiti e magari l’aveva rimprovata;
e quante volte avevano parlato e l’aveva consigliata;
e quante volte, mentre cresceva, aveva ascoltato i suoi progetti ed i suoi sogni di bambina e di ragazza;
e quante volte aveva sorriso con orgoglio vedendola diventare donna;
e quante volte si era ritrovato ad immaginare nipotini rumorosi che lo tiravano per la giacca;
e quante volte si era preoccupato vedendola uscire alla sera, soprattutto in auto.

La vita è magia, è un incredibile miracolo probabilistico; è un meraviglioso dono di Dio… Chissà. Di sicuro a volte può essere così crudele. A causa di una cellula che impazzisce improvvisamente, di una distrazione, della follia di un pazzo o di una maledetta lastra di ghiaccio. E una notte maledetta Beppino quel suo orgoglio di figlia se l’è visto rubare dal destino.

Io davvero non so che cosa avrei fatto al posto di Beppino dopo aver pianto e gridato fino a svenire.
Forse avrei  cominciato a credere in Dio e mi sarei messo a pregare con tutte le mie forze;
forse avrei venduto la casa e speso tutto affidandomi a santoni o luminari della scienza per nutrire la fiammella di una speranza sempre più tenue;
forse sarei impazzito, magari sarei scappato e chissà se avrei avuto la forza e la voglia di continuare.

Io non so che cosa avrei fatto e che cosa sarebbe stato giusto fare.

Ma chi può davvero dirlo senza esserci passato.
Se la morte è brutta, quanto orribile deve essere rivivere ogni giorno il dramma di una morte congelata;  cristallizzata nel tempo  e nello spazio; l’orrore di una morte che non passa.

Beppino è uno dei miei eroi.
Quanto coraggio ci vuole per addormentarsi consumati dal dolore ogni sera e ritrovare al mattino la forza di combattere per il diritto alla pace eterna di una figlia. E quanta serenità per sopportare i rimproveri e le accuse di tutti quelli che si illudono di sapere e che invece non sanno.

Beppino è un mio eroe perché le storie come quelle di Beppino dobbiamo imparare a portarcele dentro. Ci insegnano a riflettere e guardare le cose dal punto di vista degli altri prima di giudicare ed emettere sentenze.

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