Ieri sera sentivo Bossi parlare al telegiornale ancora di immigrazione. Quelle parole mi hanno spaventato e preoccupato. Sono parole che ci riportano indietro ad un passato neanche troppo lontano di odio raziale, pregiudizio e discriminazione.
Quelle parole sono pericolose perché, facendo leva sulle insicurezze e sulle preoccupazioni della gente, scavano pian piano solchi, inizialmente invisibile e quindi sempre più ampi nella società. Sono parole che, se non contrastate, ed è già successo, alla lunga indeboliscono ed uccidono la Democrazia.
Il problema dell’Immigrazione è un problema serio. Il nostro paese attraversa una profonda crisi di crescita e di competitività e contemporaneamente si ritrova a confinare con un altro mondo ben più povero e sovrappopolato che, abbandonato, è alla ricerca di riscatto.
Abbiamo certamente bisogno di soluzioni coerenti, sostenibili e coraggiose per affrontare questo problema storico ed al contempo siamo moralmente obbligati ad un’accoglienza degna, umana e civile di questi disperati.
Dobbiamo contrastare con forza chi coltiva e diffonde sentimenti di sospetto e paura. Ed uno dei modi che meglio conosco è dare una dimensione ai problemi, confrontarli, quantificarli e verificare quanto le nostre ansie e le nostre sensazioni corrispondano alla realtà.
Ed allora mi sono ritrovato a riflettere e cercare qualche dato su Internet.
Il solo crack Parmalat ha coinvolto almeno 100.000 risparmiatori, ed è presumibile che siano ancora di più. Poiché le dimensioni del buco sono state stimate tra i 4 ed i 14 miliardi di Euro, otteniamo che ogni povero risparmiatore ha perso in media almeno 40.000 €, spesso il risultato di anni di lavoro e sacrificio.
E adesso proviamo ad abbozzare un confronto e mettere qualche paletto di riferimento. Nel 2008 in Italia ci sono state 2 milioni e 700 mila denunce e qui dentro c’è davvero tutto, dalle rapine agli schiamazzi notturni. Poco meno di 300.000 sono state quelle contro cittadini stranieri.
Siamo stati davvero molto “larghi” ma nonostante tutto ci ritroviamo ad osservare che per ogni tre crimini da parte di cittadini stranieri, di qualsiasi tipo ed incluso l’essere stato trovato ubriaco a gironzolare, c’è almeno un povero cristo che ha perso qualche decina di migliaia di euro grazie al “gioiellino” di Tanzi e del ragionier Tonna ed agli interessati consigli di qualche diretore di banca. E poi ovviamente ci sono tutti quanti gli altri crack, dai Bond Argentini passando per la Cirio.
Poi dall’America è arrivata una tempesta finanziaria di dimensioni apocalittiche che ha rischiato di mettere in ginocchio i nostri sistemi economici (e se non ci fosse stata la Cina a salvarci forse staremmo ancora piangendo). Eppure continuiamo a guardare i telegiornali e commentare terrorizzati le storie dei barconi di disperati.
Ed allora mi domando perché la gente non ha altrettanta paura dei tanti Tanzi e Tonna che sono in mezzo a noi ? Perché non ci scandalizziamo ? Perché non chiediamo leggi, provvedimenti, punizioni esemplari e maggiori controlli e tutele ? Perché questi crimini in giacca e cravatta non fanno esplodere una eguale indignazione ?
Può darsi che, sotto sotto, siamo convinti che le vittime di Tanzi e delle banche un po’ se la siano cercata. Forse con un pizzico di presunzione pensiamo che a noi non potrebbe mai capitare, non essendo altrettanto sprovveduti. Ma forse è proprio perché questi criminali non sono neri, arabi e scuri; sono troppo simili a noi per averne paura, ed addirittura ci scappa di compatire l’anziano nonno costretto a fare qualche giorno di carcere.
Io però sono ottimista e penso, e sinceramente spero, che in realtà, la ragione vera è perchè spesso non riflettiamo abbastanza, e neanche ci aiutano a riflettere, sulla reale dimensione di questi inganni.
Ed allora basta fermarsi un attimo e fare, ogni tanto, due conti in più .....